NFFA-DI al Trieste NEXT

Venerdì 22 settembre NFFA-DI ha partecipato al festival della ricerca scientifica Trieste NEXT con due attività volte a dare ai visitatori un assaggio dei principi fondanti del progetto.

La prima attività proposta consisteva in gioco da tavolo che riproduceva un’infrastruttura di ricerca aperta e distribuita. Dopo aver pescato tre carte rappresentanti le tecniche scientifiche necessarie a completare il proprio esperimento, i giocatori si sono sfidati per cercare di visitare nel minor numero di turni possibile i laboratori che offrivano quei metodi di ricerca.

Le infrastrutture di ricerca come NFFA-DI, infatti, hanno un ruolo cruciale nel mondo della ricerca scientifica poiché consentono agli scienziati di accedere a competenze e strumenti avanzati messi a disposizione presso laboratori all’avanguardia, creando collaborazioni durature e aprendo la strada a una rapida innovazione e crescita professionale.

La seconda attività consisteva nel cercare di riprodurre un semplice oggetto già costruito (metafora di un risultato della ricerca pubblicato in una rivista scientifica) utilizzando i mattoncini necessari (ovvero i dati). Due giocatori alla volta si sono sfidati a riprodurre l’oggetto nel minor tempo possibile, uno utilizzando una valigetta in cui i mattoncini-dati erano disposti ordinatamente, cercabili accessibili (FAIR), l’altro utilizzando una scatola contenente un mix di mattoncini-dati alla rinfusa e mescolati ad altri oggetti simili ma non compatibili. Il giocatore che doveva utilizzare la scatola disordinata aveva a disposizione però le istruzioni di costruzione (i metadati).

La valigetta e la scatola rappresentano due sistemi di archiviazione dei dati: uno FAIR (contenente dati cercabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili), e l’altro no.

Si potrebbe pensare che i dati scientifici per definizione siano archiviati come nella valigetta e che siano quindi facilmente consultabili dalla comunità scientifica quando necessario, ma attualmente i dati della ricerca scientifica mondiale si avvicinano molto di più alla rappresentazione della scatola disordinata: sono difficili da reperire, alcuni non sono utilizzabili perché in un formato non più supportato o in un formato proprietario che non tutti i ricercatori hanno modo di aprire (mattoncini non compatibili). Senza contare che la stragrande maggioranza di dati sono accessibili solo contattando gli autori, che potrebbero averli persi nel frattempo.

I metadati, ovvero le informazioni necessarie a descrivere i dati nel modo corretto, sono importanti quanto i dati. Nel nostro caso, le istruzioni per il montaggio sono state utili a riprodurre il risultato della ricerca scientifica abbastanza facilmente, pur essendo i dati archiviati alla rinfusa.